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Lezioni di leadership dalla spedizione di Shackleton – Parte 1

La spedizione di Shackleton, avvenuta fra il 1914 e il 1916, è un’avvincente storia di leadership che dimostra l’importanza di un leader nel mantenere unito un gruppo al fine di superare le debolezze, la paura e la negatività, spingendolo a compiere l’impossibile. Scopri la prima parte della trilogia dedicata a Ernest Shackleton.

Shackleton: un esempio di leadership

La costante turbolenza che caratterizza gli eventi della società odierna sembra essere la nuova normalità e una leadership efficace è quindi fondamentale per contenerla.

I veri leader, secondo lo scrittore David Foster Wallace, sono persone che ci aiutano a superare i limiti della nostra pigrizia, del nostro egoismo, della nostra debolezza e della nostra paura e ci spingono a fare cose migliori e più impegnative di quanto possiamo raggiungere da soli.

Shackleton ha esemplificato questo tipo di leadership per quasi due anni in balia del ghiaccio dell’antartico. Ciò che colpisce di questa avventura è la capacità di Shackleton di rispondere alle circostanze in continuo cambiamento. Quando la sua spedizione si è trovata in serie difficoltà, ha dovuto reinventare gli obiettivi del team. Quella che all’inizio del viaggio doveva essere una missione di esplorazione, divenne rapidamente una missione di sopravvivenza.

Oggigiorno, questa capacità di adattarsi è vitale e i leader devono spesso cambiare rotta a metà strada, abbandonando gli standard di successo precedenti e ridefinendo i loro obiettivi.

Shackleton può servire da modello di riferimento anche se la sua spedizione, se giudicata sulla base degli obiettivi iniziali, fu un fallimento. La sua nave, la Endurance, non raggiunse mai l’Antartide e nessuno dei suoi 28 membri dell’equipaggio mise piede sul continente. Il viaggio estinse le finanze di Shackleton e alla fine di esso, nel tardo 1916, il suo protagonista alla ricerca di fama vide i suoi risultati eclissati dagli orrori della prima guerra mondiale.

L’inizio del viaggio

Quando l’Endurance salpò nell’agosto 1914, Shackleton aveva un obiettivo audace e potenzialmente storico: lui e la sua squadra sarebbero stati i primi a camminare attraverso il continente, partendo dalla costa del Mar di Weddell, attraversando il Polo Sud e arrivando al Mar di Ross. Ma fin dall’inizio, la spedizione si è vista confrontata con sfide insolite. Alla fine del 1914, la nave arrivò a un insediamento baleniero sull’isola della Georgia del Sud, l’ultimo scalo meridionale prima del Circolo Antartico. I marinai locali esortarono Shackleton a rinviare la sua impresa a causa del ghiaccio insolitamente spesso che avrebbe potuto intrappolare la nave se il vento e le temperature fossero improvvisamente cambiate.

Impaziente di proseguire, Shackleton ordinò all’equipaggio di continuare verso sud, navigando attraverso il puzzle di ghiaccio. Nel gennaio 1915, la nave giunse in prossimità della terraferma antartica. Ma venti rigidi e temperature fredde si abbatterono rapidamente, e il blocco di ghiaccio intrappolò la nave, proprio come avevano preannunciato i marinai della Georgia del Sud.

Leggi nel prossimo articolo la continuazione del viaggio di Shackleton e le sfide che ha dovuto affrontare!

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