Tatto: come le persone percepiscono i marchi
Gli studi dimostrano che il nostro cervello reagisce fortemente agli stimoli tattili. Scoprite perché proprio questo sta diventando un game changer nel marketing.
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Che cos'è il marketing multisensoriale?
La parola chiave è marketing multisensoriale, ed è già da tempo sulla bocca di tutti. Dietro a questo termine c'è la consapevolezza scientifica del fatto che ciascun senso in più che viene stimolato aumenta di molto l'attività cerebrale e che in particolare il tatto rafforza in maniera determinante l'effetto. Ci ricordiamo meglio le cose che non abbiamo solo visto o sentito con l'udito, ma che abbiamo anche avuto modo di sentire fisicamente. Nel marketing si consiglia perciò una strategia crossmediale che preveda una combinazione di elementi digitali e di stampa organizzata in maniera intelligente. Di seguito vi mostreremo il valore del marketing multisensoriale con vari esempi.
Esempio 1: un packaging raffinato ci induce in tentazione

Quanto meglio è rifinito l'involucro, tanto più volentieri i clienti sono tentati di acquistare il prodotto – certamente, se il pacchetto completo è convincente: una ricerca condotta dal produttore di packaging STI Group ha mostrato che in media i consumatori sono pronti a pagare all'incirca il 50% in più se l'incarto è ben rifinito. La rifinitura della superficie cartacea non stimola solo la vista, ma anche il tatto: ci piace tenere in mano il prodotto e ne accarezziamo le parti in rilievo o la laminatura particolarmente liscia. Questa conoscenza degli effetti che stimolano l'acquisto è incorporata nel portafoglio prodotti di FLYERALARM, ad esempio con le finiture laminate a caldo di alta qualità sulle confezioni regalo.
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Esempio 2: la carta ruvida promuove la disponibilità a donare

La sensazione tattile che provoca una superficie è così determinante da essere addirittura in grado di influenzare la predisposizione di una persona a donare. Uno studio scientifico pubblicato nel Journal of Consumer Psychology ha dimostrato che una struttura ruvida può indurre reazioni maggiormente empatiche: ai passanti è stata consegnata una cartellina con la richiesta di donazioni da parte di un'organizzazione umanitaria. Il retro della tavoletta poteva essere realizzato in laminato morbido o in ruvida carta vetrata. Mentre solo il 3% delle persone che hanno ricevuto una cartellina con lamina morbida ha donato, la percentuale per gli altri è stata del 26%. La superficie cartacea ruvida ha attivato in questo contesto l'empatia nei confronti delle persone bisognose.
Tuttavia, non solo la consistenza della superficie, bensì anche la grana della carta fa la differenza. Lo ha scoperto il Dott. Prof. Andreas Mann, docente di Dialogue Marketing all'Università di Kassel: quanto più pesante e strutturata è una carta da lettera, tanto più viene considerata preziosa dal destinatario, e questa percezione positiva si trasferisce al contenuto.
Esempio 3: la carta soft touch ci permette di scavare più a fondo nei nostri portafogli

Una superficie morbida al tatto (nota anche come soft feel) incoraggia anche la volontà di investire più denaro rispetto allo stesso prodotto senza soft touch. Fate un test pratico: che sensazione danno le superfici vellutate? Quali associazioni si destano mentre fate scorrere la punta delle dita su una superficie morbida? Le finiture soft touch ci invitano a toccare i prodotti e a interessarci a loro. Il nostro consiglio: per i vostri prodotti di stampa particolari, puntate su elementi soft feel. Che ne pensate ad esempio di una finitura soft touch sui vostri biglietti da visita? È garantito che i vostri clienti non li metteranno giù in fretta.
La forza dell'inconscio in pubblicità
Ma perché gli effetti che mirano ai nostri sensi, in particolare al tatto, sono così determinanti? Nel nostro cervello si svolgono numerosi processi senza che noi ne siamo consapevoli. Anche gran parte dei nostri processi decisionali avviene in maniera inconsapevole, in quanto il cervello verifica e valuta in automatico le impressioni sensoriali. Di conseguenza, classifichiamo automaticamente come più positive le cose che percepiamo meglio con i sensi e a cui dedichiamo più a lungo la nostra attenzione.
Proprio questo tempo di interazione crea una differenza importante, in quanto attiva la nostra idea di possesso: basta toccare un oggetto per pochi secondi per attivare tale sensazione di possesso. Olaf Hartmann e Sebastian Haupt, specialisti in psicologia del marketing, lo chiamano effetto endowment: tutto ciò che è in nostro possesso ci appare più prezioso di ciò che non ci appartiene.
Convincere i clienti con campioni tattili
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I numerosi e importanti risultati degli studi dimostrano quanto sia determinante la consistenza della superficie cartacea con la quale effettuate la vostra pubblicità. Se volete comunicare ai vostri clienti un argomento che vi sta a cuore, vale la pena di investire del tempo e selezionare un prodotto che sia ottimale per il vostro evento, per il vostro marchio e che provochi esattamente l'effetto che desiderate.
Per aiutarvi a prendere la decisione giusta, FLYERALARM offre numerosi campionari di libri, scatole e set che vi permettono non solo di esaminare le diverse carte, ma anche di toccare con mano la qualità – che si tratti di carta da lettere, biglietti da visita, volantini o manifesti. Non affidate l'aspetto tattile al caso, ma permettete ai vostri clienti di fare esperienze sensoriali che lascino un'impressione forte. In fin dei conti, infatti, il bambino che è in ognuno di noi è attratto dalla carta di cioccolatini liscia e frusciante, così come i bambini cresciuti sono attratti da un incarto rifinito da aprire e scoprire.
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